Pompei: visita guidata in Casa del Larario di Achille – Campania

Pompei: visita guidata in Casa del Larario di Achille – Campania

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Con la navetta Artebus, tour negli altri siti archeologici


(ANSA) – POMPEI, 21 DIC – Dal 24 al 10 gennaio, la
Soprintendenza Archeologica di Pompei propone visite ‘speciali’
alla raffinata abitazione del Larario di Achille, dalle ricche
decorazioni parietali. Una tra le più belle domus di Pompei,
l’antica dimora pompeiana e’ stata di recente restituita alla
pubblica fruizione e area accessibile con facilità a tutti i
visitatori, anche con difficoltà motorie.
   
Per il periodo natalizio il Parco archeologico di Pompei
propone, oltre al regolare accesso alla domus, visite
accompagnate per tutti i possessori della My Pompeii Card, per
scoprire e apprezzare ogni dettaglio delle bellissime
decorazioni che caratterizzano la dimora. Quindi, tutti i giorni
dalle ore 10 alle 11, gli abbonati potranno prenotare una visita
accompagnata a cura del Parco. Si tratta di visite da 20 minuti
per massimo 5 persone per gruppo.
   
La abitazione è stata riaperta lo scorso 3 dicembre, a seguito di
interventi di manutenzione e restauro, oltre che di adeguamento
architettonico per l’accessibilita’, aggiungendosi alla serie di
edifici del percorso senza barriere architettoniche “Pompei per
tutti”.
   
Ubicata lungo via dell’Abbondanza, presenta una elegante
decorazione pittorica con colti riferimenti letterari e deve il
suo nome alla decorazione in stucco di un ambiente che si apre
presso l’atrio, probabilmente un piccolo sacello domestico
(larario), con scene della guerra di Troia. La scelta di questo
tema, che si ricollega anche ad alcuni affreschi della Casa del
Criptoportico, suggerisce la probabile volonta’ del proprietario
della abitazione di esaltare le origini della sua famiglia,
ricollegandole anche alla storia di Roma.
   
Uno degli ambienti rivolti verso il giardino, finalmente resi
accessibili, e’ decorato da un grande affresco con due enormi
elefanti guidati da amorini che usano come redini rami di mirto,
la pianta sacra a Venere. La scena va probabilmente interpretata
come una celebrazione della potenza della dea. (ANSA).
   

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